“Carmina Burana” un prologo, cinque parti e un finale

La cantata scenica Carmina Burana si basa su 24 poesie dalla raccolta “Carmina Burana” (1935-36)  rappr. della prima 1937 a Francoforte) dal titolo completo: “Cantiones profanae cantoribus et choris comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”.

Fa parte del trittico teatrale Trionfi che contiene pure  i Catulli Carmina (1943) e il Trionfo di Afrodite (1953). La prima italiana risale al 1942 alla Scala. Carmina Burana è il titolo secondo alcuni non originale di una raccolta trovata nel 1803 nella Bura di San Benedetto (Benediktbeuern), in Alta Baviera.

Alcuni testi sono in notazione musicale adiastematica (neumi in campo aperto), incomprensibili ma arricchiti ultimamente dalla ricerca musicologica grazie al confronto con musiche antiche di Notre Dame: al tempo di Orff le melodie medievali non erano note, il lavoro era incentrato sulla varietà degli argomenti poetici. Sono contati 24 brani in latino, in alto tedesco medio e in provenzale antico. 

La melodia è ricostruita sullo stile medioevale dall’Autore che la armonizza con toni maestosi e adatti alla musica moderna 1). Inoltre i Carmina sono stati preceduti da Felix Mendelssohn Bartholdy con Sogno di una notte di mezza estate op.61 (Brani dalla versione per soli, coro femminile e pianoforte a quattro mani) 

Si tratta di musiche di scena per la commedia di Shakespeare scritte nel 1843 commissionate dal re di Prussia Federico Guglielmo IV. Contengono un’opera del 1926 anch’essa ispirata a Shakespeare. L’apertura si ispira in generale alla commedia. Inizia in pianissimo poi tempestoso staccato.

Danza oscura della foresta incantata, danza bergamasca, fanfara ripresa dell’inizio intervento di soli e coro 2) interludio Marcia nuziale. Atmosfera degli Elfi notevole con Elfo I e II e insieme di Elfi veniva descritta la commedia con suoni dolci e canto in tedesco.

Il coro Ricercare Ensemble è stato forte e arcaico, i solisti hanno dato prova di interpretare l’epoca medioevale e con timbri bellissimi e toni goliardici. Le percussioni hanno dato una grande esplosione con l’O Fortuna velut luna, ripetuto alla fine dell’opera e riproposto come bis nella festa dell’Ensemble. Vi erano intermezzi di pianoforte e triangolo come di campanello tra i vari pezzi.

Anche Mendelssohn è stato ben interpretato con un clima fiabesco. Bibiena pieno di gente e tanti applausi al Ricercare Ensemble soddisfazione e apprezzamento anche per il ritmo e la potenza di strumenti quali la gran cassa.

1) Carmina Burana, Wikipedia l’Enciclopedia libera.
2) Sogno di una notte di mezz’estate, Wikipedia l’Enciclopedia libera.