Concerto di George Handel

di Barbara Baroni

Il 5 giugno si è tenuto all’Auditorium “Cavazzoni” del Conservatorio “Campiani” per l’ultimo dei Mercoledì del Conservatorio il Concerto di G. F. Haendel op. 4 n. 6 trascritto per arpa sola accompagnato dalla Storia, Struttura e Retorica. La conferenza di Lorenzo Montenz, docente di Arpe storiche e basso continuo al Conservatorio Reale di Anversa, e il concerto con Kevin Frasson, neolaureato della classe di arpa, hanno sottolineato lo stile e gli eventi storici.

L’esecuzione del Concerto era nella trascrizione di M.Grandjany, arpista franco-americano. Il Concerto per arpa e orchestra fu scritto da Haendel per l’arpista William Powell iunior e fu terminato nel 1736. È una versione quasi di certo dell’ultimo dei sei Concerti op. 4 per organo e orchestra (prima raccolta) pubblicati nel 1738.

Nella versione per arpa il Concerto era inserito nel primo atto dell’oratorio Alexander’s Feast, svolto per la prima volta al Covent Garden di Londra il 19 febbraio 1736, dopo il recitativo Timotheus plac’d on high. Il concerto si svolge in tre tempi. Ricordiamo che l’Autore si è ispirato secondo alcuni studiosi all’Aria sulla quarta corda ed alla Ciaccona di Bach.  

Lo stile del concerto riflette le composizioni giovanili di Händel. L’arpa sostituisce nella trascrizione gli archi pizzicati e con sordina, coll’acuto caratteristico dell’arpa gallese. La documentazione era ricca insieme con la retorica, la poetica degli affetti dai Madrigali di Monteverdi al Classicismo.

La musica sacra e profana ha anche la via di mezzo: la musica cerimoniale importante per Haendel come l’effetto della catarsi. Fasson ha trasportato “verso una gioia celestiale”, un’interpretazione haendeliana per i colori e per i timbri. Rispetto al Romanticismo di Ossian si vede l’incipriato tono del Settecento che indica la poetica degli affetti.