Il Liceo Manzoni al Centro Diurno

Si è tenuto stamattina 27 aprile l’incontro di stamattina con i giovani studenti del Liceo Manzoni di Suzzara (allievi dell’ultimo anno d’ indirizzo umanistico) e le loro insegnanti, così simpatici e attenti con utenti del Centro diurno e in particolare di Rete180. Hanno imparato cos’è il centro diurno e le attività che si fanno, ed ho spiegato l’intervista che faremo alla pittrice Virginia Guastalla, assieme al critico Azeglio Bertoni e al Dottor Conti. Hanno descritto le attività del centro diurno Stefano Cabras, Morena Melli e Stefania le educatrici. E alcuni utenti hanno illustrato le attività della settimana tra cui relax con campane tibetane e aromi, focus sulla scienza, e perfino nuoto e acqua gym, inglese insegnato da una utente madre lingua, sabato cineforum, ecc. Abbiamo parlato della radio web rispetto alla vecchia radiolina. Ed è nato il discorso su Rete 180 che si riunisce per la Pillola al venerdì pomeriggio, ed usa i podcast e facebook.

Poi ho proposto un testo sul 1 maggio che hanno commentato gli studenti, in prevalenza ragazze. “Nel 1886 iniziò uno sciopero per portare l’orario di lavoro a 8 ore. I disordini durarono nei giorni seguenti. Il 3 maggio uccisi senza motivo due manifestanti. Nuovi manifestanti si aggiunsero nel corso di un raduno ad Haymarket Square uno sconosciuto lanciò un ordigno contro i poliziotti: uno di loro venne ucciso e fu a questo punto che la polizia iniziò a sparare uccidendo alcuni manifestanti e sette poliziotti”.

Ma su tutto vince il carpe diem menzionato da quasi tutti gli studenti, come nel film Carpe diem (L’attimo fuggente con Robin Williams) ed emerge il senso della felicità con Alberto il regista. E interessa tutti la poesia di Ungaretti Si sta come sugli alberi le foglie La poesia Siamo come sugli alberi le foglie 1918-1919 esce con “Allegria di Naufragi” di Giuseppe Ungaretti. Poi intervengono tutti col microfono. Belli e profondi i commenti dei presenti sulla stagione autunnale e sulla forza degli alberi, sul passare del tempo e sulla metafora della vita. Per finire sono venuti anche i ragazzi del CRA e hanno parlato della loro esperienza anche scolastica (anche ben due diplomi) positivamente. Alberto il regista mi ha fatto chiudere l’intervista con la poesia di Montale Il male di vivere ho incontrato che deriva da un detto francese e usa anche questa la metafora della foglia accartocciata. Dalla poesia di Eugenio Montale traspare il pessimismo leopardiano,  in Ossi di seppia 1925. Anche questi versi denotano la fragilità dell’Essere e una visione naturalistica. Ecco la prima quartina:

Spesso il male di vivere ho incontrato/era il rivo strozzato che gorgoglia/era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Abbiamo accostato due testi che fanno riferimento alla prima guerra mondiale, ma terribilmente attuali. Grazie alle insegnanti che hanno fatto un percorso didattico sulla salute mentale, agli educatori e infermieri e a tutti i partecipanti del Liceo Manzoni e del centro psicosociale.

Barbara Baroni