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Venerdì, 13 Settembre 2019 05:45

Rete 180 - Festival Letteratura 2019 #3

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di Barbara Baroni

Evento Blurandevù con Rete180 che parla di Edith Stein. Lella Costa autrice del libro interpreta la sua vita teatrale coi giovani.

Venerdì, 13 Settembre 2019 05:35

Rete 180 - Festival Letteratura 2019 #2

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di Barbara Baroni

Il giorno 6 Settembre evento di poesia con Philip Schultz e la traduzione di Paola Splendore. Titolo Gli occhi, fondali neri poesia profonda ispirata a Calvino a Cristo alla maternità di Arshile Gorky (da foto con la madre opera pittorica). Colori smorzati...alchimia le mani...effimero spazio in principio… tempo continuum i tuoi occhi radici ancora più scure si sente l'immensità il dono troppo terribile e poi dedica ad una persona lasciata. La vita è più bella da ogni lato, solo un poco più scura. Il pane (di segale) "Pumpernickel" la nonna faceva questo piatto. Il Vietnam è passato ghetto di Varsavia il tempo avvolge ogni cosa Il muro di Berlino (da "Il Dio della solitudine"). Serata 7 settembre 2019 con Aldo Colonnello estimatore e conoscente di Alda Merini, dipinti della Galleria Arte e design. Importante nel panorama del Novecento italiano il profilo della Poetessa che si vede. Documentari ed atmosfera struggente.

Venerdì, 06 Settembre 2019 06:22

Rete 180 - Festival Letteratura 2019 #1

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di Barbara Baroni

Elisa Macellari "Papaya salad" fumetto, Anna Osei "Destinazione sostanza", Elvira Mujscich "Dieci prugne ai fascisti". ll dramma dello straniero sofferenze e gioie della vita tra due terre lontane. Riferimenti culturali al fumetto Proust, poi Kafka e infine Pirandello e Montale.

Venerdì, 25 Gennaio 2019 16:06

Intervista a Davide Cassani e Riccardo Magrini

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di Giampaolo Lorenzini

Venerdì, 12 Ottobre 2018 05:10

Giornata mondiale della salute mentale

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20181010 100805 width=Nella Giornata mondiale della salute mentale oggi 10 ottobre 2018 si è tenuto il convegno nell’Auditorium Monteverdi del Conservatorio Campiani di Mantova. Filmati sull’attività dell’ASST e Rete 180 hanno dato modo di avvicinarsi proprio alla Salute mentale attraverso le attività artistiche e l’ascolto. Poi sono intervenuti Beniamino Morselli Presidente della Provincia e Massimo Allegretti Presidente del Consiglio Comunale: “La persona al centro con la sua fragilità”, “nella difficoltà il legislatore non si chiude nei manicomi”.

20181010 111211Poi Giovanni Rossi ha illustrato la Legge 180 nel mondo, durante la proiezione di diapositive del manicomio della città, a Dosso del Corso, prima e dopo la chiusura. Basaglia nel 1961 si recò a Gorizia dove diede inizio ad una riforma morale e spirituale ed un cambiamento reale nella vita dei pazienti che ebbe un’eco forse in tutto il mondo attuale.

20181010 111211A Trieste fu al centro dei movimenti letterari psicoanalitici (tra cui Italo Svevo e Claudio Magris). La forza di Basaglia è la dimensione internazionale, così viaggiò molto e diffuse il suo pensiero soprattutto in Brasile. Sosteneva di scrutare verso il futuro. L’ex Presidente Lula incontrando psichiatri italiani disse “ci avete dato il coraggio”. Questa vicenda d’effetto domino dalla Bolivia al Venezuela sembra richiamare

20181010 112242Dagli Appennini alle Ande. Si possono aiutare gli altri oltre i propri confini angusti, ma pazienti e paesi dovrebbero collaborare autonomamente. Financo Cuba fu coinvolta in questo moto virtuoso, dopo la distruzione a causa d’un uragano, dopo la ricostruzione ottennero priorità le famiglie che ospitavano pazienti. Purtroppo sono aumentati nel tempo i casi dei bisognosi e malati. Un approccio globale, il germe messo da Basaglia si rivela risolutivo con la Legge 180 e continua ancora oggi soprattutto a Mantova, dove egli abitò nell’ultimo periodo. Il viaggio si sviluppa da qui a Leros, un’isola fino a qualche anno fa non amata. “Non andate a Leros” si diceva.

20181010 120517“È l’isola dei pazzi”. Perché qui, fino poco tempo fa, esisteva un manicomio vero e proprio. Il peggiore del mondo. Gli abitanti di Leros non amano parlare del manicomio. In moltissimi ci lavorarono. Erano agricoltori, pescatori, povera gente che in questa struttura si improvvisarono infermieri e guardiani. Fu grazie alla scuola di Trieste e all’antipsichiatria di Franco Basaglia che un giorno, verso la fine degli anni Novanta l’orrore finì. Era dal 1959 che a Leros arrivavano i disperati di tutta la Grecia. Nel dopoguerra l’allora Regina Federica esiliò nell’isola gli organi dei confinati ed esiliati per ragioni politiche. Un confino per centinaia di innocenti. Poi la deportazione continuò. Li portavano a Leros per “ragioni sociali” ha spiegato in un’appassionata intervista il Direttore Jannis Lukas. Bastava fossero diversi, emarginati, non omologati. Fra 1968 e 1974, sotto la dittatura dei colonnelli, arrivarono qui anche dissidenti politici. In alcuni periodi la struttura arrivò ad accogliere anche tremila persone. Anime senza nome e dignità che vagavano, spesso nudi, fra gli enormi e luridi stanzoni del manicomio. Quando, nei primi anni Ottanta, arrivarono gli psichiatri della scuola basagliana, trovarono l’inferno. E, con il cuore e gli occhi gonfi di pietà e orrore, cominciarono a lavorare nel nome della “libertà”, unica terapia di guarigione e rinascita. Aiutarono i pazienti ma soprattutto svolsero un’opera di denuncia. Il manicomio di Leros arrivò alla ribalta internazionale. Sull’isola sbarcarono i giornalisti di tutto il mondo. Il vaso di Pandora si era rotto.

20181010 120540E la verità di quel luogo era visibile al mondo intero. Alla fine degli anni Novanta il manicomio venne chiuso. Molti ex malati vennero introdotti in comunità, altri tornarono a casa, altri ancora formarono una cooperativa sociale che ancora oggi esiste. È per la presenza ancora forte del manicomio - rievocata recentemente dal romanzo di Simona Vinci, “La prima verità” - che Leros solo ultimamente è diventata una meta turistica, sebbene sia ancora poco frequentata.

20181010 120655Ci si arriva per mare da Atene (con il fast ferry ci si mette una notte) e in aereo. E’ un bella isola rocciosa Leros. Sta fra la più famosa Patmos e Calimno, isola delle spugne, a poche miglia dalla costa turca. Se ieri era l’isola del manicomio, oggi è una delle isole degli sbarchi. Qui, lungo la riva del porto, i profughi siriani aspettano la nave per raggiungere il Pireo dove si accamperanno in piccole tende improvvisate. In attesa di poter ripartire. Ricca tra baie, piccole insenature, villaggi di pescatori (come Panteli e Agi Marina), Leros ha belle spiagge e un mare incantato. E’ legata all’Italia in modo profondo e doloroso. Nel 1912, dopo la guerra italo-turca, Leros diventò il centro della colonia italiana in Dodecanneso, ospitò la base navale italiana a Porto Lakki, Portolago, e tornò alla Grecia solo nel 1947. Per questa ragione non cercate qui le tipiche case bianche e azzurre greche. Qui le nuove costruzioni sono un bell’esempio di razionalismo architettonico tipico del ventennio fascista. Bisogna conoscerla per iniziare ad amare Leros. Bisogna girarla e fermarsi sulla riva del mare per respirare il vento.

E allora ci si sentirà veramente in Grecia. Il fantasma dell’occupazione italiana svanirà assieme agli orrori della follia. Nel mondo moderno i pazienti possono dire le loro idee e farsi ascoltare per il rispetto dei diritti umani, fino all’ONU e convenzioni stabiliscono proprio i diritti delle persone con disabilità. Opere e leggi possono cambiare la sorte a milioni di persone. Lo stesso Basaglia dava molta importanza alla società e all’economia dei paesi. Le nuove frontiere cinesi sono in continua espansione. Paul Sartre riconobbe in Basaglia un antesignano della libertà. È proseguita la giornata con una consegna delle medaglie col busto di Basaglia del maestro Andrea Jori, ne abbiamo parlato nell’articolo datato 12/09/ 2018, a insigni personalità di Mantova tra cui spicca Maria Zuccati.

20181010 120749Maria Zuccati ha parlato in modo commovente e sincero: “Vengo prima della 180 eletta in Consiglio Provinciale nel 1956 con un impegno per curare bambini in condizioni di precarietà e poi passo come Assessore all’Ospedale psichiatrico di Mantova, dove purtroppo si legavano i pazienti al letto e si praticava l’elettroshock, tra l’altro non c’erano finestre. Un uomo per terra che cantava (prima davanti al Duomo e a Pradella). Vi erano reparti maschili e femminili, le donne avevano grembiuli grigi con una riga bianca, spettinate e senza denti tali da commuovere ed emozionarmi. Ho preteso che fosse in sede l’Ufficio dell’Assessore al manicomio, aperto ai familiari e un regalo allora prezioso come un pollo venne dato ai cani. I familiari si lamentavano di non vedere i pazienti col medico. Cominciai ad andare nei reparti, parlare con medici e sindacati per far denunciare il direttore del manicomio che fu arrestato. Ci furono medici migliori ed il Consiglio dei delegati aperto ai cittadini. Non restano film e solo poche foto. Quando ero Assessore all’infanzia i minori disagiati erano in istituzioni sparse per l’Italia tra cui a Tiene, Sospiro e Brescia. Andai a visitare Sospiro, una cosa dolorosa. Tornata indietro ho pianto e chiesto al Presidente Gastone da Re di vedere e ritirare i bambini. Fu un progetto che non andò subito in porto, ma rivoluzionò il modo di vedere, pensare, lavorare accanto ai minori”

Intervento di Davide Bregola, Giovanni Rossi con lo scrittore Enea Araldi

20181010 161457Primo argomento è stato il video di Rete180 proiettato al mattino con le parole di una ragazza dell’ASST. Si è prospettata Rete 180 come radioterapia, ma Giovanni Rossi ha declinato questa definizione. Ha accennato alla tecnica di speaking radiofonico in un “atelier” artigianale, creativo, ricordando la sua esperienza sul campo ed il libro “Due o tre cose che so di Lei”. È intervenuto Enea Araldi, parlando della sua esperienza nel mondo della scrittura i sensi, le emozioni e i sentimenti sono gli elementi che permettono allo scritto di emozionare a sua volta chi legge un libro ed è come scrivere ad un vecchio amico. L’arte della scrittura fa bene, come anche pittura, musica, scultura viste nel filmato. Davide Bregola da tre anni tiene corsi di scrittura a partire da classici della letteratura, testi sacri d’esempio per i giovani. La scrittura fatta bene, ci rende sintetici, semplici e complessi eliminando la complicazione. Prima un corso sull’Autobiografia, seguito da quello sulla poesia nel 2017 e in ultimo, in corso d’opera quello sulla immaginazione. L’immago, sidera, desideri, che spingono a scrivere meglio. Non solo lavorare, ma produrre del bello con prospettive di rinascita. Anche delle forme geometriche, il quadrato, il cerchio, la spirale.

Barbara Baroni

Lunedì, 08 Ottobre 2018 14:25

Il Manicomio dei bambini a Modena

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I RAGAZZI DI VILLA GIARDINI, Il Manicomio dei bambini a Modena, di Paolo Tortella

Il dramma dei bambini di Villa Giardini. Una testimonianza cruda, quasi incredibile da leggere oggi. Eppure accadeva solo negli anni Settanta, a Modena. Il diario di un giovane maestro che ha lottato contro le violenze e le sopraffazioni esercitate su bambini e ragazzi colpevoli solo di essere “diversi” o disagiati.

«Continuavo a chiedermi perché, quali fossero le giustificazioni.
Mi rispondevo che col tempo avrei capito.
E avrei dato un nome a quel continuo battere sordo di colpi che sentivo vicino ogni notte e mi sarei abituato a quell'odore umano,acre e nauseabondo.
Di quello che avrei visto, sentito e vissuto lì,sarei stato costretto a ricordare ogni dettaglio.
Per tutta la vita. E a raccontarlo».

Paolo ha diciannove anni quando entra come insegnante a Villa Giardini, l’istituto medico psicopedagogico di Casinalbo di Formigine, poco distante da Modena, che accoglie bambini e ragazzi subnormali provenienti da tutta Italia. È entusiasta: può finalmente mettere in pratica i princìpi e le risorse di quella pedagogia innovativa che l’ha tanto appassionato durante gli studi. La realtà però è diversa, anzi nulla è come immaginato. Lì dentro i bambini sopravvivono, imprigionati tra solitudine e soprusi. Calpestati da un agghiacciante sistema fatto di adulti che esercitano con quotidiana normalità una sopraffazione disumana: fatti sdraiare a terra o nudi per ore nella neve, oggetto di terribili violenze fisiche e psicologiche. La maggior parte di quegli sfortunati ragazzi non è mai uscita da lì e sa che quando andrà via finirà in manicomio. Funziona così. Il protagonista decide di intraprendere un coraggioso percorso di denuncia, collaborando dapprima all’inchiesta condotta dal quotidiano «l’Unità», poi con il Tribunale dei Minorenni. Ma i colpevoli saranno puniti?

tortPaolo Tortella (Guastalla, 1950) è padre di tre figli e vive a Pomponesco con la moglie Franca. Nel 1969 si diploma presso la Scuola Magistrale di Suzzara (MN) e inizia il suo lavoro di insegnante presso l’istituto medico psico-pedagogico di “Villa Giardini” di Casinalbo di Formigine (MO). L’esperienza didattica condotta con gli allievi diviene poi una testimonianza d’accusa dei metodi violenti usati all’interno dell’istituto, che dopo poco verrà chiuso dal Tribunale dei Minorenni di Bologna. In seguito lavorerà come educatore e consulente in vari contesti sanitari, sociali e didattici.

Venerdì, 05 Ottobre 2018 17:39

Giornata mondiale della salute mentale

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10 ottobre 2018 Giornata mondiale della salute mentale La legge 180 nel mondo a quaranta anni dalla legge “Basaglia”

Il Presidente del Consiglio Provinciale ed il Presidente del Consiglio Comunale hanno ritenuto di convocare un momento istituzionale per ricordare i quarant’anni della legge 180 aperto ai Sindaci ed ai consiglieri di tutti i Comuni mantovani, alle Istituzioni, alle Associazioni, agli studenti ed ai cittadini.

L'incontro si terrà a Mantova alle ore 11 di mercoledì 10 ottobre presso l'auditorium del Conservatorio “Campiani”, via della Conciliazione 33

Nel corso della intera giornata nella stessa sede sono previsti altri eventi dedicati ai temi della salute mentale secondo il seguente programma.

Ore 9,30 Proiezione del film RETE 180 la voce di chi sente le voci, Regia di Vincenzo Saccone, produzione RAI

Ore 11 Interventi del Presidente della Provincia, Beniamino Morselli e del Presidente Consiglio Comunale di Mantova, Massimo Allegretti

Ore 11,15 Intervento di Giovanni Rossi su :” La legge 180 nel Mondo”.

Ore 12 Cerimonia di consegna della medaglia “Basaglia” ad alcuni amministratori mantovani che hanno particolarmente contribuito alla chiusura del manicomio ed applicazione della legge 180

Ore 12,30 Intervento conclusivo dell'assessore del Comune di Mantova, Andrea Caprini

Ore 13 Pausa pranzo

Ore 15 Presentazione del filmato dedicato alle attività del Centro Diurno Riabilitativo di Mantova (ASST Mantova)

Ore 16 Conversazione sulla efficacia terapeutica della scrittura moderata da Davide Bregola. Partecipano Enea Araldi, Enrico Baraldi, Giovanni Rossi

La giornata è organizzata da Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Associazione Mi Riguarda-Rete 180

Venerdì, 28 Settembre 2018 18:12

"Un uomo un padre" l'ultima fatica di Mario Sassi

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IMG 0697“Un uomo, un padre” è un Romanzo di Mario Sassi pubblicato quest’anno estremamente entusiasmante, con una vena ispirata e coinvolgente. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’autore alla Biblioteca Gino Baratta in occasione della presentazione.

1) La vicenda di Carlo Sartori è tutta vera o anche inventata?
La storia del protagonista Carlo Sartori drammatica, piena di avventure deriva da fatti veramente accaduti romanzati.

2) Dal punto di vista storico com’è ambientato il Romanzo?
Lo sfondo è la storia tout court, dalle difficoltà paterne al tempo della prima guerra mondiale. In particolare nel corso della seconda guerra mondiale Carlo si scontra con la perversione di un gerarca fascista, che alla fine perdonerà. Diventerà partigiano e compirà un’impresa che cambierà il suo destino.

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3) Com’è il suo ruolo di padre?

Complesso, come ricorda il titolo, impegnato a rendersi egualitario sulle scelte nei confronti dei figli, a costo di costringere il minore a rinunciare agli studi. Retto secondo il suo parere, ma criticato.

IMG 06984) Il libro ha una trama romantica?
Sì, è romantico.

5) Cosa pensa di Giovanna?
Possiamo dire che commuove il lettore nel profondo dell’anima con umanità ed attenzione al prossimo più disagiato? Il personaggio di Giovanna la seconda moglie è reale e vissuto.

6) Passiamo poi a Mario Sassi pittore. Il quadro della copertina è legato al romanzo?
Ho realizzato il quadro in copertina e l’immagine di un anziano che rappresenta l’alter-ego del personaggio. A questo dipinto si ispira anche una mia poesia. Ricordiamo che il libro è stato paragonato a Billy Budd eroe di Melville ed ha una trama romantica ma drammaticamente solcata da fatti gravi e socialmente deturpativi sottolineati con crudeltà che rispecchia la realtà di quei tempi e l’universo del potere.
Possiamo considerare emblematica la pagina 26 dove il giovane Carlo è stato cacciato di casa e, invece di scappare, si fa aiutare moralmente da un clochard, dagli occhi arrossati ma dalla saggezza popolare, che lo incita a ritornare sulla sua strada.

7) Dov’è ambientato il racconto?
Vivono nell’ambiente difficile del Tigrai (oggi Te Brunetti), quartiere modello del fascismo diventato un tugurio senza intimità ed il necessario per la vita di tutti i giorni.

 

Un sentito grazie a Mario Sassi da parte di Rete180.
Barbara Baroni

 

Mercoledì, 19 Settembre 2018 14:54

Davide Bregola con Ivana Sica

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Ivana Sica presenta: "Alla fine di questa giornata".

Dialoga con l’autrice Davide Bregola

Mercoledì, 19 Settembre 2018 13:04

Intervista a Hugues Leclère e concerto

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